"The Hunger Games" le sorpassa tutte.
Questa affermazione della rivista americana Empireonline è forse esagerata, ma mostra bene l'entusiasmo con il quale una parte della critica - stanca dei mielosi Twilight - ha accolto il nuovo blockbuster per adolescenti prodotto da Hollywood.
In un futuro inquietante, sul territorio che erano una volta gli USA, un governo fascista domina dodici "distretti". Ogni anno si organizzano dei giochi tv "live" - stile grande fratello - in cui 24 giovani (due rappresentanti per ogni distretto) devono battersi a morte, lasciando un solo vincitore. Katniss Everdeeen, adolescente-star del racconto, si offre volontaria per battersi al posto della sorellina. Non è difficile immedesimarsi con lei: eccelente al tiro all'arco, pratica e decisa, la nostra eroina avanza con innocenza nella storia raccontata con tatto dalla scrittrice Suzanne Collins. Vero percorso iniziatico, i "giochi" svelano a Katniss quanto siano manipolatori e spietati certi adulti, e svelano a noi pubblico un personaggio che, seppur giovane, conosce il valore delle cose e della vita in generale. Un certo bisogno di proteggere chi le sta intorno, aggiunge un tocco di delicatezza a un'attrice che sembra essere fatta apposta per questo ruolo. Se il film predilige l'azione e non eguaglia altre pellicole sulla manipolazione televisiva - per esempio The Truman Show - si presta però a un dialogo sulla crescita personale, la giustizia, la lealtà. Ha inoltre il grande vantaggio di prendere l'attenzione anche di un pubblico "agitato" - come si trova in certi gruppi giovanili - pur proponendo uno spettacolo non superficiale.
Il film è di ottima fattura, con una buona dose di violenza; violenza tuttavia filmata e montata molto rapidamente, in modo da "disturbare" il meno possibile le persone più sensibili.
Dai 16 anni.
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