Con Edward mani di forbice il regista Tim Burton crea uno dei suoi "mondi" fantasiosi, dove poesia e satira si alternano in un delicato equilibrio.
Edward è la creazione di uno scienziato geniale che muore prima di completare la sua opera. Con delle forbici al posto delle mani, la "creatura" è adottata da una banale famiglia di una banalissima cittadina degli Stati Uniti. L'eroe triste
viene dapprima considerato come un numero da circo: mezzo paese si affolla per farsi tagliare i capelli o far tosare il cane. Ma in poco tempo Edward si ritrova messo al bando a causa della sua eccessiva diversità. Le contraddizioni e la ristrettezza di vedute della piccola borghesia di provincia - in questo caso degli USA - può aiutarci a riflettere sulla nostra apertura e sul modo che abbiamo di guardare e giudicare gli altri. La solitudine di Edward può essere un tema di dialogo sulle sofferenze che alle volte infliggiamo agli altri con i nostri atteggiamenti superficiali.
Nonostante si trattidi un film "vecchio" (1990), la storia conserva tutto il suo fascino e può essere un buon supporto per aprire un dialogo con adolescenti e adulti.
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