Cinquant'anni dopo Philomena non ha dimenticato quel terribile trauma e spera ancora rintracciare il figlio. Trova aiuto in Martin, giornalista appena "scaricato" dal governo Blair, che accetta l'incarico senza molta convinzione. Ma poco a poco, tra la vecchia signora e il professionista navigato si instaura una connivenza che li porta a sormontare tante difficoltà, prima fra tutte l'omertà dell'istituzione religiosa.
Senza alcun pietismo, il film ci mostra una donna con una fede solida, lei che avrebbe tutti i motivi per non credere più, in contrapposizione alla razionalità atea del giornalista.
Quest'ultimo non capisce il senso del perdono di Philomena – che ha tanto da perdonare – e aiuta noi spettatori a scoprire una maternità che vive ben oltre il tempo e la razionalità.
Martin e Philomena si confrontano e si scontrano, ma non si tratta qui di chi abbia ragione o abbia torto. Si tratta piuttosto di un incontro che è sempre possibile quando si è capaci di andare al di là delle barriere che il pregiudizio erige tra le persone. (mymovies.it)
Per un cineforum o per il piacere personale, non perdete questo grande film, denso di umanità, con degli attori geniali e una sceneggiatura da manuale.
N.B. Scrive Caterina (Torino) dopo aver visto questo post: " Ho visto Philomena e mi pare che il tema centrale sia perdono, inteso come per-dono a sé e all’altro ". Grazie!
Philomena
Philomena
Philomena
Philomena
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