La Collina dei Papaveri [Kokuriko-Zaka Kara - 2011 - 90']

La storia si svolge in Giappone, a Yokohama, nel 1963. Umi è una studentessa assai sveglia, che si fa in quattro nella casa-pensione di proprietà della famiglia. La madre è una dottoressa, spesso in viaggio per lavoro, mentre il padre, marinaio, è morto durante la guerra di Corea. E’ per fedeltà al padre che Umi issa ogni giorno davanti a casa delle bandiere del codice nautico. Risponde regolarmente al saluto Shun, uno studente che viene in città su un rimorchiatore che attraversa la baia sottostante. Le strade dei due protagonisti si incrociano durante la lotta del collettivo studentesco del loro liceo.  Gli studenti si battono per preservare un antico edificio, nel quale sono insediati vari club e la redazione del giornale studentesco, di cui Shun è uno dei redattori. Ma l’amicizia tra i due - in cui Umi ripone grandi attese - è sconvolta dalla scoperta di un antico segreto.
Se non manca “l’happy end”, ci si arriva con finezza e delicatezza.  I sentimenti adolescenziali sono analizzati con discrezione, con pennellate accorte. La sceneggiatura intreccia con intelligenza la storia personale e la storia sociale (la vita e le lotte del liceo). Umi, pur nella semplicità, è un bell’esempio di amore al femminile, che si declina in fedeltà e dedizione.
Lo stampo geniale dello studio Ghibli è là, nonostante i rapporti difficili tra il regista Goro Miyazaki e il mitico padre Hayaho Miyazaki, che non ha facilitato un granchè la carriera del figlio.
Ambientato nel secondo dopo guerra, con tutto quello che ha significato per il Giappone, e concepito nel dopo tsunami, è un racconto che invita ad arrotolarsi le maniche per far posto ad un nuovo sentire, senza perdere la nostalgia. (mymovies.it)
Dai 13 anni in su.


La collina dei papaveri 
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From Up on Poppy Hill
Der Mohnblumenberg
La Colline aux Coquelicots