Con una sobrietà esemplare, i fratelli Dardenne (i registi) ci raccontano una storia da quarto mondo, anche se si svolge nella periferia di una ricca città occidentale. Bruno è appena diventato padre, ma non riesce ad assumere questa responsabilità. Vende e poi recupera il neonato, tra furti, scippi e traffici vari. La presa di coscienza arriverà infine, "svegliandolo" dal suo mondo di irresponsabile. La regia di una grande finezza ci fa apparire il film un po' documentario, dando l'impressione che non si tratti di attori ma di veri personaggi presi dal vivo.
Il film si presta molto a un dialogo con i giovani sulla responsabilità, sulle tappe della vita che tutti dobbiamo passare, anche se facciamo a volte fatica ad accettarle.