Le notizie di atti terroristici - spesso perpetrati da kamikaze - sono così frequenti che quasi non ci facciamo più caso. La condanna è in noi quasi automatica, condita alle volte da una punta di razzismo. Il regista palestinese Hany Abu-Assad, prendendo le distanze dalla superficialità dei mass media, ci fa rivivere 24 ore nella testa di un giovane kamikaze. Pur mostrando l'incoerenza del fanatismo islamico, e senza minimamente approvare il terrorismo, riesce a farci capire le motivazioni di un giovane che decide di sacrificare la sua vita per una grande causa. Il film è una perla per questo equilibrio delicato. Senza bisogno di mostrarci scene di esplosioni o corpi dilaniati, il racconto è molto ben articolato con dei momenti di suspense da thriller.
Paradise Now potrebbe essere seguito da London River che mostra piuttosto il punto di vista di due vittime del terrorismo.