Questa frase, tratta dal concorso di critica cinematografica per i licei organizzata nel sud della Francia, esprime bene l'effetto che puo' avere "Rosso come il cielo" su ciascuno di noi.
Mirco perde la vista a 10 anni per un incidente ed è costretto a vivere in un istituto per non vedenti. Grazie a un registratore a bobina, scopre il mondo del suono e la possibilità di creare storie fantastiche sviluppando talento e creatività. Il direttore dell'istituto non approva questa esperienza innovativa ma Mirco non si rassegna e con la sua passione riesce a coinvolgere i suoi compagni.
Il film si presta a un bel dibattito su vari argomenti. Per esempio:
- il rapporto con i nostri sensi e l'equilibrio tra di essi;
- lo sviluppo della fantasia, alle volte "repressa" a causa del bombardamento quotidiano delle immagini;
- il rispetto per le persone "diverse", per esempio gli handicappati;
- i sogni che possono orientare la nostra vita.
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