Sulla strada asciutta e polverosa
Le notti che passiamo da soli in disparte
Ho bisogno di tornare a casa alla fresca fresca pioggia
Le notti sono calde e nere come l'inchiostro
Non riesco a dormire e disteso penso
O Dio, ho bisogno di un sorso di fresca fresca pioggia
(canzone del gruppo The Who. Parole con trad. su Pearljam)
Nel suo labirinto buio e senza uscita, Charlie, che ascolta di continuo la canzone degli Who, aspetta un sorso di pioggia fresca. Dalla morte della moglie e delle figlie nell'attentato dell'11 settembre 2001, il suo orizzonte si è chiuso in un autismo disperato, nello sforzo di non ricordare. Alan, un ex-compagno di università, incontra Charlie per caso e fa di tutto per aiutare l'amico. La sua posizione sociale crea varie situazioni imbarazzanti. Alan infatti è ormai integrato nella buona borghesia newyorkese, grazie anche al successo professionale. Charlie è mosso dalla rabbia, l'incertezza, ma soprattutto ha perso tutti i punti di riferimento (passa giornate intere davanti alla playstation). Il film è un'ottimo spunto per un dialogo sull'amicizia: fin dove si possono sopportare i capricci (apparenti) dell'amico? Cosa siamo pronti a sacrificare per andare incontro sinceramente all'altro? Il film non è per tutti.
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