La storia fa un parallelo tra indebitamento cronico e tumore. Claire, giovane magistrato che si batte contro le società di credito dai contratti opachi, scopre che ha un tumore al cervello non operabile. Decide di tener nascosta la malattia il più a lungo possibile a marito e figli. Nella solitudine della prova, scopre un'amico sincero in Stéphane, magistrato più vecchio e disilluso a chi chiede aiuto per la sua ultima battaglia giuridica. "In un contesto particolare, la gente cambia di priorità, tessendo dei legami che nessuno poteva immaginare, e spesso supera se stessa", affermava il regista Philippe Lioret alla presentazione del film. La protagonista supera se stessa lungo tutto il film, aprendosi agli altri là dove tanti sarebbero tentati di ripiegarsi nel proprio ambiente famigliare. Il film è una bella lezione di vita, per nulla patetica, che ci suggerisce di uscire da noi stessi anche nelle peggiori difficoltà personali. Il film si presta anche per parlare dell'amicizia uomo/donna, trattata qui con molta finezza.