Joe, una dozzina d'anni, protagonista del film con una manciata di amici – attori tutti uno più bravo dell'altro –, riesce a entrare in contatto con il "mostro".
Il film - di fattura eccellente (sia la sceneggiatura, che la fotografia, che il montaggio, ecc.) - è un'avventura avvincente, che ricorda un po' le atmosfere di "Stand by Me" e di "E.T. l'extraterrestre". Nonostante l'origine Hollywoodiana, la pellicola riesce a rendere bene lo spessore psicologico dei personaggi e ad approfondire la sostanza di alcune relazioni chiave :
- Joe e suo padre, dopo la morte della madre (a cui si fa accenno all'inizio della storia) ;
- Alice ("fiamma" di Joe) e suo padre, in conflitto da anni con quello di Joe ;
- tra pre-adolescenti, con l'idealismo / speranze / delusioni tipiche dell'età ;
- tra forze armate – con la loro logica di potere – e popolazione civile.
Per prersentare il film è forse utile dire che : è ambientato negli anni '70, quando ancora si usavano i film Super 8, non c'erano i video registratori. Mancando i cellulari, si comunicava con il telefono a filo. I ragazzi, per le loro comunicazioni "private", usavano radio ricetrasmittenti.
Il film si presta a un dialogo su diversi argomenti come :
- l'amicizia e cosa la rende unica come esperienza ;
- la memoria, in particolare quella degli esseri cari ;
- il rapporto con il "diverso" ;
- il cinema e la sua funzione nella nostra vita.