40 anni della vita di Ernesto, persona semplice in un'Italia complicata. Per lui anche la famiglia non è un ambiente facile : dal padre che lo costringe a lasciare la scuola a 13 anni per andare a lavorare (perchè è
l'ultima ruota del carro), ai suoceri che pensano soltanto al "posto fisso" ottenuto con raccomandazioni. Anche il suo migliore amico non è di grande aiuto, anzi... Giacinto infatti rappresenta l'opportunismo senza etica di chi sa sempre stare dalla parte dei potenti. Unico punto di riferimento saldo è la moglie (e più tardi il figlio) con la quale condivide un certo candore. La loro intesa è la carta vincente, lo spunto più positivo del film.
Anche se il parallelo tra le vicende di Ernesto e quelle dell'Italia della seconda metà del XX secolo è un po' forzato, il film può essere un aiuto per capire un paese complicato. Penso in particolare a tutti i lettori di questo blog non italiani (più del 50%) : per loro sarà pure un'occasione per ripassare (o imparare) una grande varietà di parolacce. Anche se sono sicuro che in Italia non tutta la gente semplice sia così volgare.
Per riassumere: commedia all'italiana semplice con dei buoni attori e qualche spunto interessante. Dai 16 anni in su.